Parlare di Street Art e di Museo contemporaneamente è sempre un controsenso. L’idea di costringere all’interno di aule preordinate un linguaggio che nasce e vive per strada e fa dell’effimero una delle sue componenti preponderanti risulta una forzatura ingiustificata, un maldestro tentativo di applicare canoni tradizionali a qualcosa che invece tradizionale non è. Ma nel momento in cui è il concetto di museo ad essere ripensato allora un’esposizione di Street Art permanente diventa una possibilità che può, e forse deve, essere esplorata.
Collocato in un’industria tutt’ora in funzione, lontano dal centro storico e dalle principali arterie culturali della città, Sam nasce con l’intento di unire l’etica industriale post-sovietica con la giovane Street Art, creando allo stesso tempo una nuova identità per un quartiere marcatamente industriale.